dal 2 giugno al 2 luglio 2000
Villetta Casana, Ivrea
Una mostra organizzata dall'Associazione Archivio Storico Olivetti in collaborazione con Linda Kaiser (Kaiman Art and New Trends Le forme di espressione libere, le associazioni verbali spontanee e le scritture automatiche sono state oggetto di osservazione già da parte delle avanguardie storiche. Contro le convenzioni e il conformismo della società, l'ospedale psichiatrico venne assunto a simbolo di un'«artisticità» pura. Sin dagli inizi del XX secolo le opere di Marcel Réja, "L'art chez les fous" (Parigi, 1907) e di Hans Prinzhorn, "Bildnerei der Geisteskranken" (Berlino, 1922) hanno permesso di apprezzare esteticamente la produzione dell'artista in quanto tale, prescindendo dalla sua formazione. Chi vive ai margini (-sider), chi si chiama fuori (Out-), chi si pone in una posizione ai limiti (borderline) tende a esprimere, senza alcun filtro dovuto alla tradizione, alla cultura o alla moda, una creatività "privata" e universale al tempo stesso. L'Art Brut, così denominata da Jean Dubuffet nel 1947, quando con André Breton e altri fonda l'omonima "Société", definisce proprio quegli artisti caratterizzati da un'originalità di forme e di modi espressivi, dall'uso di tecniche essenziali e di materiali spesso nuovi, dalla scelta di soggetti enigmatici e segreti, da una comunicazione sintetica e immediata. La «Haus der Künstler» ("Casa degli Artisti") di Gugging presso Vienna, diretta da Johannn Feilacher, rappresenta uno dei fenomeni artistici più interessanti degli ultimi trent'anni. Questa "scuola" è unica, non soltanto nel suo genere e nel panorama culturale mitteleuropeo, ma soprattutto sulla scena internazionale e nella sfera dell'arte tutta. Una comunità di artisti, che vivono e lavorano insieme senza influenzarsi reciprocamente e preservando ognuno il proprio stile particolare e riconoscibile, dimostra quanto una creatività senza mediazioni e senza sovrastrutture costituisca una valida alternativa alle ormai vecchie avanguardie accademiche. Il percorso espositivo, che si svolge su due piani, presenta 60 opere significative, provenienti tutte da collezioni private italiane, di nove artisti: Johann Fischer, Johann Garber, Franz Kamlander, Franz Kernbeis, Johann Korec, Heinrich Reisenbauer, Arnold Schmidt, Oswald Tschirtner, August Walla. Questa mostra in Italia dei «Künstler aus Gugging» invita il pubblico a leggere nuovi linguaggi dell'arte e, al tempo stesso, vuole perseguire attivamente una mission: spostare l'attenzione dal "diverso" all'opera d'arte di per sé. Sono questi i contenuti della mostra proposta dall'Associazione Archivio Storico Olivetti in collaborazione con il critico d'arte Linda Kaiser, una mostra che a distanza di anni si ricollega a due grandi tradizioni olivettiane: le affascinanti mostre di artisti contemporanei e le originali esperienze di attenzione verso le persone con problemi di inserimento nel contesto lavorativo. Nel catalogo (in italiano e tedesco) Linda Kaiser e Johann Feilacher presentano gli Autori, le opere e il contesto di Gugging, mentre un saggio di Francesco Novara illustra le ragioni, le vicende e i risultati dell'esperienza sociale olivettiana.
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