Olivetti et Folon: un humanisme partagé

L’artista belga Jean-Michel Folon (1934-2005) ha lavorato per diversi anni presso l’azienda di design italiana Olivetti. Questa collaborazione è un caso emblematico del rapporto di lunga data tra l’azienda Olivetti e il mondo dell’arte.

Nel 1912 Camillo Olivetti commissionò al pittore Teodoro Wolf Ferrari la realizzazione del manifesto emblematico della prima macchina da scrivere Olivetti, la M1. Ma è solo sotto la presidenza del figlio Adriano (1938 – 1960) che la Olivetti si trasforma in un’azienda moderna. La sede Olivetti di Ivrea è diventata un laboratorio di interazione innovativa tra impresa e società. Questo modello è considerato ancora oggi esemplare per la sua capacità di integrare cultura, ricerca tecnologica, design, architettura, bellezza e sostenibilità. Adriano Olivetti aprì l’azienda a intellettuali, artisti, sociologi e filosofi.

Grazie a questo approccio, Giorgio Soavi, stretto collaboratore culturale di Adriano, invitò Folon a far parte dell’universo Olivetti negli anni Sessanta. Trent’anni di collaborazione tra l’artista belga Jean-Michel Folon, che ha disegnato il destino dell’essere umano, e l’azienda Olivetti, di cui per un certo periodo ha curato l’identità visiva e la grafica.

La loro lunga amicizia e l’eredità artistica di Olivetti saranno presentate al pubblico con questa conferenza che offre una nuova prospettiva sull’azienda italiana, pioniera nella creazione di macchine per scrivere e calcolatrici, e su Jean-Michel Folon, artista unico dai molteplici talenti.