Ad aprile a Bruxelles apre la mostra “Olivetti · Folon”

Il Design Museum Brussels ospita la mostra Olivetti · Folon in collaborazione con l’Associazione Archivio Storico Olivetti, il Gruppo TIM, la Fondation Folon e il Museo Civico P. A. Garda della città di Ivrea. Insieme, questi partner riportano in vita una collaborazione che ha attraversato le decadi, una visione sociale unica dell’industria e un approccio umanista al mondo.

Jean-Michel Folon (1934-2003) ha lavorato per quasi trent’anni per Olivetti, creando manifesti, materiali pubblicitari, ma anche numerosi libri e cartoni animati di immensa creatività e profondo umanesimo. La mostra Olivetti · Folon presenta questa ricca collaborazione artistica tra l’azienda italiana, uno dei suoi direttori artistici più conosciuti (lo scrittore italiano Giorgio Soavi) e l’artista belga, attraverso una selezione affascinante proveniente dal patrimonio storico dell’Associazione Archivio Storico Olivetti, opere d’arte della Collezione d’Arte Olivetti, di proprietà dal 2003 del Gruppo TIM, e della Fondation Folon.

Le curatrici Marcella Turchetti e Paola Mantovani hanno integrato la selezione con alcuni pezzi delle collezioni del Design Museum Brussels, in particolare le iconiche macchine per scrivere Olivetti, soffermandosi su tre decenni di lavoro e corrispondenza che verranno esposti in uno spazio di 600 m2. Tra le opere si possono citare, ad esempio, il grande murale della stazione di Waterloo a Londra che immerge il visitatore nell’universo di Folon, il film d’animazione “Le message” oltre alle agende e ai libri regalo per i dipendenti e i clienti dell’azienda. “Tante nuove sperimentazioni artistiche la cui poesia e contemporaneità saranno pienamente rivelate a Bruxelles”, si compiacciono le curatrici.

Svelando un aspetto poco conosciuto dell’opera di Folon, la mostra delizierà appassionati di storia dell’arte, design, industria e politiche sociali. Si inserisce in un anno simbolicamente importante, quello del novantesimo anniversario della nascita di Folon, accanto ad altre due grandi mostre al Museo Magritte e alla Maison Autrique che insieme riuniscono molteplici sfaccettature di questo artista poliedrico che ha infranto le frontiere tra i generi.